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Gran Paradiso (4061m)

SchienaDAsino

[Il ghiacciaio a Schiena d'asino e sulla destra la Becca di Moncorvé]

Accesso: Autostrada A5 fino a uscita Aosta Ovest, si prosegue fino all'abitato di Villeneuve per poi seguire le indicazioni per la Vasavarenche. Si percorre l'intera Valsaverenche sino alla frazione di Pont Valsavarenche dove si parcheggia l'auto. Attenzione! L'uscita e il rientro per il casello di Saint Vincent comporta circa 30' in più di percorrenza, ma un risparmio di circa 26€ a/r (2017).

1° Giorno: Dal parcheggio, con evidenti indicazioni, si attraversa il torrente Savara su un ponte di legno e si prosegue sulla strada sterrata in piano per poco più di un km. Superato il rifugio Tetras Lyre si entra nel bosco e si comincia la salita verso il Rifugio Vittorio Emanuele II. Il percorso si svolge su comoda mulattiera, con salita moderata. Con numerose serpentine si guadagna presto quota e, in breve tempo, si raggiunge il rifugio.

VittorioEmanueleII

2° Giorno: Si prende il sentiero subito dietro il rifugio che si dirige a Nord, per pietraia. Tralasciate a destra le tracce che conducono al Ghiacciaio del Gran Paradiso (ghiaccio vivo in tarda stagione), si attraversa verso sinistra un piccolo torrente attaccando il filo di una dorsale detritica. Si prosegue sulla dorsale in leggera salita fino a quota 3100m dove si giunge alla base di alcuni risualti un po' più ripidi. Con facili passaggi di I si giunge sulla morena glaciale che separa i Ghiacciai del Gran Paradiso e del Laveciau. Su percorso detritico non obbligato segnalato da un gran numero di ometti si giunge sino a quota 3300 dove si aprono due possibiltià:

Morena

Per il Ghiacciaio del Laveciau 1) Si scende per una breve rampa sulla sinistra, si calzano i ramponi e si sale per il Ghiacciaio del Laveciau, ricollegandosi alla via normale dal rifugio Chabod. Prestando attenzione ai numerosi crepacci che caratterizzano soprattutto la parte bassa del ghiacciaio, si sale con decisione sino a giungere alla Schiena d'Asino (3600m ca.)

Laveciau

[Il crepacciato Ghiacciaio di Laveciau in tarda stagione estiva]

Per la Via Ferrata 2) Si prosegue sulla morena sino a quota 3400 ca. dove inizia la via ferrata (Alla partenza segnalata con un cartello che indica una difficioltà pari a ED, ma la difficoltà reale è AD). Muovendosi a tratti sul filo e a tratti su esposti traversi si risalgono i ripidi risaliti rocciosi con pareti a picco sul ghiacciaio del Laveciau. Giiunti al termine della ferrata si segue ancora il filo della morena prestando attenzione ad eventuale verglass. Sul culmine della morena si entra nel ghiacciaio, si prosegue sulla dorsale e superando un punto più ripido, infido in caso di ghiaccio, si giunge su un ripiano che che si va ricollegare presso la Schiena d'Asino alle rispettive Vie Normali.

Ferrata

[Prima parte della ferrata con vista sul Ghiacciaio di Laveciau]

Dalla Schiena d'Asino si prosegue su ottima traccia sino ad un pianoro proprio sotto la Becca di Moncorvé (3800m). Con un'ultima rampa si giunge sino alla crepaccia terminale proprio sotto la vetta, generalmente la crepaccia è molto aperta in tarda stagione estiva (Talvolta in tarda stagione vengono montate delle scale per facilitarne il superamento). Si giunge dunque alle roccette sommitali che si salgono con facili passi di I. Per raggiungere la Madonnetta sommitale occorre percorrere un espostissimo traverso sul lato della Valnontey, attrezzato a spit per eventuale sicura. Spesso si formano lunghe code per raggiungere la Madonetta

Vetta

Difficoltà: F+ / PD- a seconda delle condizioni del ghiacciaio
Dislivello: Giorno 1: 900m ca. - Giorno 2: 1200m ca.
Tempo di ascesa: 2h fino al rifugio - 3h 30' fino in vetta
Materiale utile: Materiale da ghiacciaio ed eventuale set da ferrata