Traversata del Grand Combin

Combin de Valsorey (4184m)
Aiguille du Croissant (4260m)
Combin de Grafeneire (4314m)
Combin de Tsessette (4135m)

Accesso: Da Aosta per colle del Gran San Bernardo sino a Bourg St. Pierre (1632m), usciti dal tunnel aperto, prendere la prima strada a destra e risalire per 1,5km fino a trovare una piccola sterrata a dx che risale ad un ampio parcheggio (Posizione). Il ritorno si effettuerà per mezzi pubblici dalla diga di Mauvoisin.
Itinerario: Fino al Combin de Valsorey, si può seguire il seguente itinerario per l'Arete du Metin.

Dalla vetta del Combin de Valsorey (4184m) si scende verso E in direzione dell'evidente sella che separa le due vette; persi una cinquantina di metri, si comincia la salita sul pendio ovest (30°) che conduce alla vetta del Combin de Grafeneire (4314m).

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[In vetta al Combin de Grafeneire, sullo sfondo a dx l'Aiguille du Croissant]

L'itinerario prosegue in direzione NE a ridosso della cresta che prima perde quota e poi porta in vetta all'Aiguille du Croissant (4260m, quattromila secondario UIAA). Da qui la discesa si fa più ripida e dopo circa duecento metri ci si immette a destra nel Mur de la côte (35-40°) che, a seconda delle condizioni, può presentarsi molto delicato a causa del ghiaccio vivo. Giunti in fondo al ripido pendio si prosegue senza difficoltà in direzione di un rilievo secondario (4117m), superato il quale si scende per una trentina di metri e si vince il Combin de Tsessette (4135m) per un facile pendio nevoso.

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[In cima al Combin de Tsessette, Grafeneire e Croissant sullo sfondo]

Si continua sulla cresta SE in direzione del Tour de Boussine per circa 300 metri su roccia delicata e improteggibile (restare quanto più possibile sul filo) fino a raggiungere un grosso ometto e, dopo qualche metro di disarrampicata delicata,  si raggiunge la sosta che segna l'inizio delle 8 calate (C):

C1 (25m): Scendere dritti fino ad un ripiano (spit), breve trasferimento su cresta esposta sino alla seconda sosta 
C2 (20m)scendere verso sx (faccia a monte) fino a trovare un ometto, proseguire ancora qualche metro e si trova la sosta
C3 (20m): verticale, evidente
C4 (20m): verticale, evidente con spit alla fine
C5 (25m): verticale, si scende in un diedro fino a reperire la sosta successiva
C6 (15m): si supera uno strapiombo fino a mettere piede su terreno meno ripido, poi si traversa decisamente a dx (faccia a monte) fino a trovare la sosta
C7 (20m): verticale, ultima sosta sotto lo strapiombo
C8 (25m): leggermente in diagonale fino alla base della parete

La discesa prosegue delicata su roccia di scarsa qualità sino a mettere piede su un ghiacciaio, da qui su neve si risale sino alla cima del Tour de Boussine (3831m) e si scende alla meglio lungo la sua cresta SE fino a quota 3300 metri dove ci si immette nel versante Sud (dx scendendo). Il terreno è ripido e insidioso, scendere prestando molta attenzione al percorso migliore per evitare le barre rocciose e le parti più ripide. Con una leggera traversata verso sx (faccia a valle) si mette piede su un ghiacciaio senza nome (3100m ca.) e si prosegue verso E parallelamente alla cresta del Boussine fino a uscire dal ghiacciao in prossimità di un canalone erboso/detritico. Si scende verso E/NE dapprima lungo il canalone e successivamente per prati fino a ritrovare un sentiero verso quota 2400m, si continua su sentiero in discesa fino a ad arrivare alla strada presso un ponte (Pont du Lancet 2040m). Seguendo la strada per poco meno di 9km si giunge alla località di Mauvoisin (1840m)
Verificare preventivamente orari per rientrare a Bourg Saint-Pierre sul sito TMRSA(cambio bus a Orsière)

Difficoltà: AD+
Dislivello: 1250m + 1600m
Tempo di percorrenza: 3h 30' + 10-16h molto variabile in base alla velocità della cordata e alle condizioni 
Materiale necessario: 2 mezze corde da 30 o mezza corda da 50 (sufficiente, ma prestare attenzione alle calate). Friends utili ma non indispensabili (cresta del Meitin attrezzata a spit ove necessario), materiale da ghiaccio in base alla condizione del Mur de la côte (possibile informarsi preventivamente chiamando la Cabane de Valsorey).